andreamonguzzi.it
Microsoft Windows Server, Exchange Server, Accesso ai dati e tecnologia di ogni tipo :)
  • Home
  • Chi sono
  • Collaborazioni
  • Contatti
  • Richiedi un articolo
Home  /  Informatica  /  Networking: Come utilizzare una ADSL separata per Dropbox e Google Drive
Informatica
8 agosto 2015

Networking: Come utilizzare una ADSL separata per Dropbox e Google Drive

Andrea Monguzzi ADSL, Andrea Monguzzi, Dropbox, Google Drive, range IP Leave a Comment

Un lettore da Messina mi ha inviato una mail con una richiesta di informazioni che ho ritenuto utile condividere. Qui di seguito la mail:

Gent.mo sig. Andrea,
avendo in ufficio due asdl, ne vorrei utilizzare una solo per google drive e dropbox. Non solo pero sicuro di quale ip di destinazione utilizzano i client di windows.
Mi potrebbe aiutare?
Distinti saluti

In pratica si vorrebbe utilizzare un router per l’invio di file verso Dropbox e Google Drive, mentre un altro per tutto il resto della navigazione.

Google Drive Dropbox

Quello che dobbiamo fare è creare delle route, per istruire Windows sulla strada da prendere per raggiungere le destinazioni dei due servizi di cloud storage.

Per prima cosa bisogna rintracciare gli indirizzi IP che Google e Dropbox hanno destinato ai loro server. Facendo un po’ di ricerche online ho visto che Dropbox utilizza i seguenti range di indirizzi:

64.124.102.192 – 64.124.102.199    (subnet 255.255.255.248)
199.47.216.0 – 199.47.219.255    (subnet 255.255.224.0)
108.160.160.0 – 108.160.175.255    (subnet 255.255.240.0)
205.189.0.0 – 205.189.0.255    (subnet 255.255.255.0)
209.99.70.0 – 209.99.70.255    (subnet 255.255.255.0)
45.58.64.0 – 45.58.79.255    (subnet 255.255.240.0)

Per impostare una route, windows richiede la subnet di destinazione, la maschera di sottorete e il gateway da utilizzare per raggiungerla. Supponendo che il gateway da utilizzare sia 192.168.1.2, i comandi route da utilizzare saranno i seguente:

route add 64.124.102.192 mask 255.255.255.248 192.168.1.2 -p
route add 199.47.216.0 mask 255.255.224.0 192.168.1.2 -p
route add 108.160.160.0 mask 255.255.240.0 192.168.1.2 -p
route add 205.189.0.0 mask 255.255.255.0 192.168.1.2 -p
route add 209.99.70.0 mask 255.255.255.0 192.168.1.2 -p
route add 45.58.64.0 mask 255.255.240.0 192.168.1.2 -p

Il parametro “-p” al termine dei comandi route, rende persistente la rotta, salvandola all’interno del registro di sistema di Windows. Così facendo essa sarà attiva anche dopo un eventuale riavvio del computer.

Per quanto riguarda Google, invece, gli indirizzi che ho trovato sono i seguenti:

216.239.32.0 – 216.239.63.255    (subnet 255.255.192.0)
64.233.160.0 – 64.233.191.255    (subnet 255.255.192.0)
66.249.80.0 – 66.249.95.255    (subnet 255.255.240.0)
72.14.192.0 – 72.14.255.255    (subnet 255.255.192.0)
209.85.128.0 – 209.85.255.255    (subnet 255.255.128.0)
66.102.0.0 – 66.102.15.255    (subnet 255.255.240.0)
74.125.0.0 – 74.125.255.255    (subnet 255.255.0.0)
64.18.0.0 – 64.18.15.255    (subnet 255.255.240.0)
207.126.144.0 – 207.126.159.255    (subnet 255.255.240.0)
173.194.0.0 – 173.194.255.255    (subnet 255.255.0.0)

Di conseguenza è semplice ricavare i comandi route da utilizzare per l’instradamento.

In caso di dubbi puoi scrivermi tramite la pagina facebook www.facebook.it/andreamonguzzi.it.

 

Previous Article Cryptolocker: Attento alla mail di aggiornamento a Windows 10
Next Article Windows 10: Come tornare a Windows 7 dopo l’upgrade

About Author

Andrea Monguzzi
Andrea Monguzzi

Sistemista da un ventennio, appassionato di informatica dalla nascita. Aiuto aziende e professionisti a cogliere i benefici e a districarsi dalle insidie dell'era digitale consigliando quale tecnologia adottare in base al tipo di esigenza specifica. Tendenzialmente pigro, caratteristica distintiva del vero nerd, da anni mi adopero affinché le macchine facciano quello che non voglio fare io. Posso quindi aiutarti a fare in modo che sia l'informatica a lavorare per te e non il contrario. :)

Related Posts

  • La vera storia di Marcello, del multifunzione e del rastrello rubato

    La vera storia di Marcello, del multifunzione e del rastrello rubato

  • Office 365: Le cartelle di OWA restano in lingua inglese

    Office 365: Le cartelle di OWA restano in lingua inglese

Leave a Reply

Annulla risposta


marzo: 2022
L M M G V S D
« Mar    
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
28293031  

Gli ultimi commenti…

  • Mauro su La vera storia di Marcello, del multifunzione e del rastrello rubato
  • Mauro su SBS 2003: backup falliti per errore imprevisto 80090016 (Keyset non esistente)
  • Luca Martinetti su Windows Server 2008: Installazione remota tramite DRAC
  • Francesco su Windows Server 2012: Installare e configurare il ruolo RDS
  • Giovanni su Windows Server 2012: Installare e configurare il ruolo RDS
  • Luca Ferrari su Informatica? Come fermare l’eterna lotta tra cliente e fornitore.
  • Luca Ferrari su La vera storia di Marcello, del multifunzione e del rastrello rubato
  • Charlesfoutt su Exchange 2010: Come escludere un mittente dal controllo SPAM
Cookie Policy - Privacy Policy - 2015|Lake Web